Non so cucire, ma ho fatto un Pupino.

Elena non sa cucire ed è riuscita, con facilità, a far nascere la sua prima bambola. Io ti racconto come ha fatto.

Un trillo sul mio telefono. Mi trovo davanti le parole di Elena che sta lavorando al suo primo Pupino. Proprio quella Elena, che qualche giorno prima, mi aveva scritto “non so cucire, ma voglio provarci lo stesso”.

Leggo con curiosità.

Dalla nostra chat…

<<Pensavo di non riuscire a fare nulla, ma ho già cucito tutto e quasi finito la testa. Ma che sensazione… Quando c’era da capire dove andava il visino… Ho avuto la sensazione che mi guardasse e non ho avuto dubbi. E poi è rilassantissimo. Dove ti eri nascosta, fino ad oggi, Bambolaia?>>

<<Ti giuro che davvero non avevo attaccato più di due bottoni in vita mia. Male e malvolentieri tra l’altro>>.

Elena mi ha contattata sulla mia pagina, qualche settimana fa. Ci scriviamo un po’.

Da una parte è spinta dalla curiosità e dalla voglia di provare una cosa nuova. E, proprio come te, dall’altra è frenata dal pensiero che sia davvero troppo difficile. Troppo difficile per lei che non sa cucire e nemmeno ama tenere un ago in mano.

Le spiego che fare una bambola non è un lavoro di cucito. Le spiego che, se sai attaccare un bottone, sai anche far nascere una bambola.

Questa fase per me è un po’ complessa, lo ammetto. Non voglio convincere, non voglio insistere, voglio soltanto che voi decidiate con le corrette informazioni.

Elena decide di fidarsi di me, delle mie parole.
Ordina un kit: vuole fare un Pupino. Le sue stoffe e la sua lana, volano da lei.

E, come sempre succede, si compie la meraviglia. Le mani sembra che vadano da sole. Ecco la testa, ecco il nasino, ecco il volto. Sembra che mi guardi! Che emozione!
Le parole possono anche variare ma l’esperienza è la stessa.

Per chi sceglie di fidarsi, per chi accetta di fare un tentativo ed accoglie anche la possibilità (eventualmente) di sbagliare, si aprono cammini attraverso esperienze delicate e potenti allo stesso tempo.

Leggi anche che cosa impara chi decide di far nascere una bambola con le sue mani.

Oggi ti ho raccontato la storia di Elena, ma per fortuna, ce ne sono davvero tante di storie simili.

Donne che con il loro bagaglio di incertezze si sono messe in gioco e hanno deciso di provare.

E poi io lo so bene che non è un lancio nel vuoto. Lo so che gli strumenti che ti metto a disposizione fanno da scudo, da mantello, da ali e da amuleto. Ma lo so io.

Finché non provi, tu non lo puoi sapere. Ed è per questo che ti racconto di Elena, perché lei era nella stessa domanda che ti stai facendo tu, e adesso sorride con il suo bellissimo Pupino Azzurro tra le braccia.

Ed è per non toglierti questo sorriso che io proprio no, una bambola non te la faccio! [Leggi l’articolo…]

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