Noi donne, solitamente, siamo di solito molto brave a sviluppare l’empatia, siamo spesso capaci di comprendere i punti di vista degli altri, di metterci nei panni di tutti accogliendo le diverse esigenze e tessendo compromessi quotidiani che aiutano a mantere gli equilibri e ad andare avanti.
Le donne violente, sanguinarie, insensibili, ci sono, per carità, ma di solito, il nostro genere compare nelle pagine di cronaca come vittima.
Tante di noi muoiono ogni giorni per mano di uomini.
Tante di noi sono sempre più instabili e dipendenti dal punto di vista economico (quindi sempre meno libere di scegliere) perché questa crisi la stiamo pagando principalmente noi. Tipo: come si fa a lavorare se i bambini sono a casa da scuola? Rimane a casa il papà? Solitamente no.
Tante di noi sono quotidianamente occupate nei lavori di cura non retribuiti: tengono dietro alla casa, ai bambini, agli anziani e fanno fatica a permettersi un lavoro fuori casa, degno di una retribuzione che garantisca loro margini di libertà e di scelta.
In questi anni, vedo sempre noi donne che ci interroghiamo su noi stesse, che parliamo di come difenderci di come far evolvere la nostra situazione di svantaggio.
Sviluppare l’empatia nei bambini è importante!
Per mia indole naturale, la speranza che ho, tendo a utilizzarla come semi gettati nel futuro. I bambini di oggi saranno gli uomini di domani.
Mentre scrivo queste parole mi interrogo su quanto far sviluppare l’empatia nei bambini possa giocare a favore di un mondo, in un futuro non troppo lontano, più semplice e accogliente per chi ha la meravigliosa fortuna di nascere donna.
L’empatia, infatti, permette ai bambini (maschi e femmine) di:
- Comprendere meglio il punto di vista degli altri
- Coltivare relazioni con successo e sviluppare migliori capacità di risoluzione dei conflitti
- Rafforzare la resilienza, migliorando le loro capacità di affrontare il rifiuto e le avversità
Queste cose non le dico io, al ritorno di una delle mie passeggiate rigeneranti, ma sono le conclusioni finali di uno studio che dei neuroscienziati dell’Università di Cardiff ha fatto in collaborazione con Barbie.
Questo studio dimostra in modo molto chiaro che il gioco simbolico con le bambole aiuti in modo concreto i bambini di tutti i generi a sviluppare bene la capacità di empatizzare con chi gli sta intorno: Che, in parole semplici, significa essere capaci di mettersi nei panni degli altri, capire i comportamenti e le parole che possono ferire e sentire quel dolore dentro di sé.
Quindi sì, adesso c’è la prova scientifica che giocare con le bambole apporta notevoli benefici ai bambini di entrambi i generi.
Qualche consiglio pratico
Ecco per te qualche consiglio per aiutare i bambini (anche maschi, mi raccomando!) a sviluppare l’empatia necessaria per accogliere gli altri in modo paritario, una volta grandi.
- Incoraggia il gioco libero con le bambole e ascolta: spesso i bambini parlano mentre giocano. Allunghiamo l’orecchio, ascoltiamo, parleranno di cosa li rallegra e cosa li spaventa, dell’idea del mondo che comincia a formarsi nella loro testa.
- Amplia i loro orizzonti: offrite bambole di diversi colori della pelle, di diversi generi, in modo che il bambino possa sviluppare un ampio senso di appartenenza
- Lascia che i bambini si occupino di qualcun altro: una piantina, un cucciolo, una bambola. Chiedi a lui o a lei: come sta oggi? Come si sente? E’ felice o triste? Che cosa puoi fare per lei?
- Non insegnare al bambino a sfogare la rabbia sulle bambole: ho sentito qualcuno dire a un bimbo o bimba che, se si sentivano molto arrabbiati, potevano colpire e strapazzare una bambola. No! Non si fa! La bambola è una figura umana e la figura umana non si colpisce! Neanche se è inanimata. Ci si può sfogare su un cuscino, ad esempio, ma sulla bambola no.
- Elogia sempre ogni comportamento gentile che riscontri in tuo figlio: sottolinealo non con un semplice “Bravo” ma descrivendo quello che hai visto nei dettagli, sottolineando quanto tutto ciò ci rende orgogliose e orgogliosi.
Abbiamo tra le mani i semi del nostro futuro. Lavoriamo prima di tutto su di noi, per espandere la nostra empatia, facciamo vedere come si fa a mettersi nei panni degli altri, a capire e loro sofferenze, gioie e motivazioni.
Gli scienziati si sono occupati spesso di gioco simbolico e bambole. Innalziamo la nostra consapevolezza, facciamoci aiutare dagli strumenti che riteniamo più efficaci. Io rimango sempre più grata alle mie piccole amiche di lana, valide aiutanti nel creare un mondo migliore per tutti. E, soprattutto, per TUTTE.