Io lo chiamo Pupino. C’è chi lo chiama Nanna, chi Doudou. Ma, per me, un Pupino può chiamarsi solo così per tutta una serie di ragioni.
E’ unico al mondo
Un Pupino nasce in casa e non è un prodotto industriale. Nessuno ne avrà uno uguale. Mai. In tutto il mondo. Se si lavora con fiducia e si lascia che la bambola trovi la sua strada, sarà facile vedere che ognuna nasce con la propria personalità.
E’ pieno di significati
Il lavoro delle tue mani ha una radice. Un motivo per cui è venuto al mondo, un perché. E’ stato immaginato, è stata pensata una data speciale per farlo arrivare, per portare significato. Può voler dire: Auguri, piccola creatura! oppure <<Benvenuto al mondo!>> o ancora <<Ti amo immensamente!>>.
E’ l’essenza della semplicità
Un piccolo corpo di ciniglia imbottito di bellissima lana. Una testa sagomata con due guance rotonde e il viso ricamato con piccolissimi tratti. Un buffo cappello. Dal punto di vista della tecnica, basta davvero poco: un po’ di punto indietro e un filo di lino legato stretto con qualche nodo.
Se vuoi renderlo ancora più speciale, regalagli un caldo cuore: vai al tutorial.
Se vuoi regargli un testa piena di capelli: guarda questo tutorial, oppure quest’altro.
Adesso non ti resta che procurarti il materiale e le istruzioni per riempire il mondo di bellezza e Pupini colorati!