Fare bambole in tempo di Covid: 5 insegnamenti che non puoi ignorare.

Fare bambole in tempo di Covid può aiutarci a capire che sono tempi da eroi questi che stiamo attraversando.

Tempi in cui anche i colori cambiano di significato. Ci rendiamo conto in modo più diretto e pungente di quanto sia fragile e mutevole la realtà di tutti i giorni.

Prima non ce ne accorgevamo, avevamo le nostre routine, che ci rassicuravano. Non ci ha mai sfiorato il pensiero che potesse saltare tutto per aria, all’improvviso.

Si viveva come immortali, come se nulla mai potesse toccarci. E gli occhi erano sempre distanti dall’oggi e tanti si concedevano tanto spesso l’abitudine di pre-occuparsi di eventi futuri, di proiettarsi in tempi inesistenti dimenticandosi del granello d’oro che ci brilla sul palmo della mano: il presente, l’adesso, questo attimo che dopo un respiro è già volato via con una velocissima capriola.

Vivevamo come chi non sa di essere vivo, in una specie di anestesia costante che ci teneva ferme a rimuginare il passato come la risacca del mare rotola avanti e indietro sassolini e conchiglie in un tempo che può sembrare infinito.

Dimensione, quella dell’infinito che però non appartiene a noi essere umani.

Abitiamo l’infinito, senza esserlo noi stessi: entriamo nella vita con un contratto a tempo determinato, diciamo così. Più o meno breve.

Questi tempi ci sbattono in faccia la nostra fragilità e, se siamo brave, riusciamo a rimanere in piedi portando attenzione al nostro respiro, che è la nostra vita e a quel piccolo granello che ci brilla proprio nel centro del palmo della mano. Qui, ora, adesso. E poi chi lo sa.

Che cosa ci insegna fare bambole in tempo di Covid

Quando finirà tutto questo? Presto, si spera. Ma la risposta a questa domanda non c’è nell’adesso.

Possiamo fare altro, però, possiamo chiederci che cosa brilla in questo momento al centro della nostra mano?

Ecco perché è meraviglioso imparare a fare bambole in tempo di Covid.

C’è bisogno di un grande silenzio, per scoprirlo. Occorre abbassare il volume della mente, silenziare i pensieri, mandarli a farsi un giro lontano, loro che possono viaggiare nel mondo.

Occorre lucidare il nostro sguardo, per togliere l’appannamento di quello che potrebbe essere e non è. Occorre mettere a riposare, almeno per un pisolino, la paura, la rabbia, il senso di impotenza e smarrimento.

Occorre respirare, fare silenzio, guardare con occhi nuovi nuovi, appena nati, quello che stiamo imparando in questi lunghi mesi.

Dalla mia storia e da quella di tante mie allieve in quarantena stretta con cui ho scambiato email e messaggi da marzo, ho imparato che fare bambole in tempo di Covid può portare tanto benessere, insieme a tanta consapevolezza.

Ecco per te cinque insegnamenti che non puoi ignorare che ti porta l’arte di fare bambole in tempo di Covid.

Gestire il tempo in solitudine, occupandolo con qualcosa di bello

Ormai non conto più le allieve che hanno dovuto affrontare lunghe quarantene, aspettando il secondo tampone positivo. Nella solitudine e nell’inattività il tempo si dilata e sembra non passare mai. I pensieri si fanno rumorosi come le onde di un mare agitato. Le emozioni sbattono con violenza sulla spiaggia della nostra mente. 

E allora arrivano le bambole a portare calma, silenzio, a tenere le mani occupate, a calmare la mente e a tenere a bada pensieri ed emozioni. Si abbassa il rumore nella testa, il tempo riprende a scorrere. Nascono bambole da donare una volta che tutto sarà finito. Nascono bambole a ricordare che ce l’abbiamo fatta ed è passata anche questa.

La bellezza della semplicità

Che cosa c’è di più semplice di una bambola fatta in casa, a mano, con amore? Pochi preziosi ingredienti: una mucchietto di lana, maglina di cotone, ago e filo. Un piccolo gomitolo per fare i capelli. Uno scampolo di stoffa colorata e abbiamo un abitino. Piccole cose semplici, ma che il gesto e l’intenzione trasformano in meraviglia. Ci togliamo dalla bocca il sapore sofisticato della vita sempre di corsa guardando l’orologio e non vivendo niente per davvero. Torniamo a sentire il sapore genuino della semplicità.

Amare di più quello che si ha

Che poi fa rima con non dare nulla per scontato. Mai mi sono sentita ricca come di questi tempi. Sono in salute e lo è anche la mia famiglia. Posso godermi l’ossigeno che mi riempie i polmoni e respirare a pieno senza dovermi preoccupare del respiro successivo. Ho un tetto sopra la testa, un piatto da mettere a tavola, le coccole delle mie figlie e un’arte tra le mani. 

Si possono fare bambole con quel che c’è. La lana di un cuscino. Una maglietta intima vecchia tinta con il the e un po’ di ingegno. Guarda qua.

Come trovare un equilibrio interiore

Le bambole vanno imbottite, riempite. Se lavori con me, ti insegno che non tutto è uguale, che non basta riempire per sentire il pieno, ma bisogna scegliere con cura quello che useremo, come nella bambola così con noi. Non va bene il troppo (o la cucitura scoppia), ma neanche il troppo poco.

Come sapere quando fermarsi, lo dicono le mani, lo dicono le dita, i polpastrelli che sentono, scorrono il lavoro, stringono le dita e provocano una sensazione nel petto. Qui è vuoto, ancora un po’. Qui troppo. Aspetta che tolgo. Equilibrio, che poi è continuo movimento, continua ricerca. Sentirsi , interrogarsi, far tornare fuori l’istinto sepolto nella naftalina. Dentro di me, dove sento vuoto? Dove sento pieno? Che cosa aggiungo? Che cosa tolgo? 

Nonostante tutto siamo forti

Pensa al filo di lino. Hai mai visto com’è la pianta di cui nasce? E’ una pianta erbacea. Sembra lunga erba con piccoli fiori blu.  Eppure dà vita a un filo fortissimo, resistente, che non si spezza con le mani. Quel filo di lino con cui leghiamo la testa della nostra bambola. Quel filo di lino che infiliamo nell’ago per unire i pezzi sparsi sul tavolo e far trovare l’inetrezza, l’integrità alla bambola e a noi.

E se ti senti fragile come la pianta del lino, pensa al filo forte che puoi generare. Cercalo dentro di te, perché nei momenti di fragilità si forma più forte che mai.

Fare bambole in tempo di Covid può essere una grande risorsa.

Guarda che cosa ha in serbo per te questa Bambolaia. Vuoi provare anche tu?

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