Non ho nulla contro le presine, sia chiaro! Anzi, le adoro! Colorate, di lana o di cotone, cucite o fatte all’uncinetto, accorrono pronte in mio aiuto ad evitarmi di scottarmi le dita mentre traffico tra forno, pentole e padelle.
Cos’hai capito? Non voglio, convincerti a cominciare a usare le bambole in alternativa alle presine, non preoccuparti! 😀
Se hai un minuto, siediti e ascoltami. Ti racconto la differenza che c’è tra una bambola e una presina. O meglio, la differenza che c’è tra una bambola e un qualsiasi altro oggetto fatto in casa, a mano.

Tutto il bello del lavorare a mano
E’ molto bello trafficare con ago e filo, lana, cotone, ferri, uncinetto e chi più ne ha più ne metta. La Scienza ci dimostra che i lavori manuali come la maglia, il cucito, l’uncinetto, combinano insieme libertà mentale e concentrazione, creatività, rilassamento e azione.
Tutti quei piccoli gesti ripetitivi ci “costringono” a stare nel presente, allontanando i pensieri dolorosi sul passato o quelli ansiosi sul futuro. In più, i benefici si allargano anche alla sfera della salute fisica:
- Si riduce lo stress
- Si abbassa la pressione sanguigna
- Si riduce la depressione e l’ansia
- Si rallentano malattie quali la demenza
- E’ rilassante quanto lo yoga
- Aumenta il senso generale di benessere, come la meditazione.
Tutto questo, lo dicono studi Universitari, uno dei tanti, quello dell’Università di Princeton (citato in un articolo che ti suggerisco).
E quindi, se una semplice presina, una sciarpa, un berrettino, un qualunque lavoro offre tutti questi benefici, allora, io mi chiedo, quanto bene può fare una bambola?
Quanto fa bene fare una bambola?
Perché sì, la differenza c’è e pure tanta. Non sto parlando delle bambole in serie tutte uguali, sia chiaro. Parlo di bambole d’anima, tipo quelle che piace tanto insegnare a me.
Quanto benessere e guarigione in più può portare una bambola:
- che nasce dal rito della Luce Interiore
- che conserva un piccolo cuore nel suo petto
- che ha un viso aperto
- che ti ricollega con la bimba che sei stata
- che riunisce in sé tanti saperi semplici, cucito, uncinetto, maglia e tutto quello che ognuna sa fare o vuole imparare
Per come è la mia esperienza e quella delle tante donne che accompagno da anni verso questa meravigliosa arte, la differenza tra una presina e una bambola è la stessa che c’è tra mettersi la crema alle mani la sera oppure un weekend intero completamente spesato alle terme.
Non che la crema sulle mani non faccia bene, anzi! Ma… vuoi mettere la differenza?
Le parole di Loredana
Ti riporto qui le parole che Loredana Marzio, una mia allieva, ha pubblicato nelle Recensioni della mia Pagina Facebook Cinzia Ferrari – Bambolaia
Te le lascio qui in modo che tu possa sentire anche l’altra campana, quello che vivono le allieve sperimentando la meravigliosa Arte Bambolaia.
Cinzia è capace, attraverso questo mestiere di bambolaia, di portarti per mano in un cammino psico/spirituale alla riscoperta di sé stesse, del proprio sé bambina, bisognosa di amore e cure, addestrandoti attraverso la creazione di bambole di pezza a far emergere emozioni sepolte per ricucire e risanare le proprie ferite…ed aprirsi ad una rinascita.
Questo lavoro pedagogico ha come premio finale del tuo percorso, la grande gioia di aver partorito la tua bambola, che la sentirai più viva che mai, ricca di tutte le vibrazioni energetiche, emozioni e amore che le hai trasmessa durante la lavorazione.
Che ne pensi? Hai mai provato qualcosa di simile facendo nascere qualcosa con le tue mani? Scrivimi nei commenti! Non vedo l’ora di leggerti…
8 commenti su “Conosci la differenza tra una presina e una bambola?”
Ciao Cinzia, sono onorata di essere stata citata nell’articolo del tuo blog. Grazie 🌺🌼🌸🌹🌷🌻⚘
Loredana, sono onorata io di accompagnarti in questo meraviglioso cammino.
Ogni bambola che è nata dalle mie mani è diversa, ma ognuna di loro ha dentro di sé una diversa parte di me, una caratteristica che mi appartiene, un sogno nascosto, un pensiero segreto… Grazie Cinzia per la grande sapienza che condividi con noi. ❤️
Sono felice che quello che racconto descriva anche la tua esperienza, Alessia. A guardare bene si vedono tante cose.
Ho incrociato Cinzia e le sue bambole verso fine aprile 2020 e a maggio mi è arrivato il kit per fare la mia prima pupipa.Ero timorosa ma molto molto ansiosa di mettermi alla prova. Io che sapevo solo attaccare bottoni e rammendare qualche calzino! Con qualche difficoltà soprattutto di dimensioni della testa,è nata Annina la perfetta interpretazione della mia bimba interiore! È voluta nascere un pò mingherlina,con la testa piccolina(come se volesse passare un pò inosservata)ma molto sorridente,felice e tenera! Quanta gioia ho provato nel vederla nascere! Una senazione particolare e nonostante le difficoltà mi ha suggerito che nonon dovevo mollare e che dovevo seguire il cuore e le mani e sotto la guida preziosa e rassicurante di Cinzia! E così è iniziato il mio viaggio che per ora mi sta facendo fare tanti pupini e tante pupine e un primo approccio alle minimè.Cucire pupini mi da tante belle emozioni e mi sto conoscendo meglio!
Anna, grazie delle tue parole. Fare bambole è un gesto davvero trasformativo e potente nella sua semplicità e anche tu ne sei la prova. Grazie.
Grazie Cinzia Ferrari mi piacerebbe moltissimo approfondire altre conoscenze e tecniche.
Amo creare…. l’arte mi appassiona su a 360° infatti curo una pagina dove pubblico le mie creazioni…
Ho letto l’articolo e sono pienamente d’accordo… che quando si crea si è immersi solo nel presente e le creazioni danno gioia.
Ciao Maria. Prima di fare bambole, anche io facevo tante cose, tecniche più o meno differenti. Per me nulla è stato come le mie bambooline. Sono balsamo puro sul cuore. Per approfondire le parti tecniche, sono qui! 🙂