La Bambola Waldorf ad Abito Fisso: ti racconto i suoi segreti

Una bambola ad abito fisso? Neanche mi passava per la testa, quel pomeriggio d’inverno di ormai otto anni fa!

Guardavo foto di Bambole Waldorf su Internet, insieme a mia figlia Noemi, che aveva poco più di due anni e un bel raffreddore in corso.

Io mi perdevo dietro a fiocchi, merletti, boccoli, espressioni sognanti. Mia figlia, invece, all’improvviso, mi indica una bambola, chiedendomi di farla per lei.

Di quella bambola, mi è rimasta impressa l’idea di morbidezza che trasmetteva, l’espressione semplice e le braccia spalancate, pronte ad accogliere ogni abbraccio.

Ho scoperto, più tardi, che quella che Noemi mi chiedeva era una bambola Waldorf ad abito fisso. E mi è stato subito chiaro, immediatamente, perché una bambina di quell’età sia rimasta subito colpita proprio da quel tipo di bambola.

Bambola Waldorf ad abito fisso: le caratteristiche

Questo tipo di Bambole Waldorf hanno delle caratteristiche molto specifiche:

  • il corpo è di morbida ciniglia (può essere anche fatto di maglia, volendo)
  • la testa è scolpita in modo da risultare tridimensionale
  • ha un’espressione semplice e sembra che restituisca lo sguardo
  • ha una consistenza morbida, sì, ma allo stesso tempo è solida e consistente
  • risulta vellutata al tocco
  • ha le gambe, le braccia e le mani
  • è imbottita di lana, il che le dà un peso, un profumo e la caratteristica unica di scaldarsi e sembrare tiepida quando la si tiene in braccio
  • è grande abbastanza da essere tenuta in braccio.

Può essere adatta anche a bimbi più grandicelli perché si presta bene ad essere arricchita di caratteristiche e particolari:

  • un abito da togliere e mettere
  • una bella chioma da pettinare e ricomporre in tante acconciature diverse
  • diversi accessori (borsette, cappelli, zainetti) per permetterle di vivere le più svariate e pazze avventure.

Che grande aiuto quella bambola!

Mia figlia stava vivendo una fase di transizione molto particolare: era da poco arrivata la sorellina e stava vivendo una fase di adattamento molto intensa e veloce.

In quel momento, rifiutava le bambole “a forma di neonato” (passatemi il termine). Preferiva qualcosa che le somigliasse, un gioco in cui specchiare sé stessa e vivere e riconoscere le emozioni nuove e spesso forti che stava imparando a conoscere.

Con quella bambola giocavamo a mimare queste cose nuove e cercavamo dei modi creativi, differenti, per farla parlare di sé, di come si sentiva, per aiutarla e rassicurarla in questo passaggio.

Per spostare l’attenzione, dalla gelosia, al grande amore che stava comunque nascendo tra lei e chi le sarà sorella per sempre.

Quanti abbracci ha donato quella bambola!

Ma come si fa una bambola Waldorf ad abito fisso?

Non ero ancora così esperta, anzi, lo ero molto poco e quella bambola lì, col suo corpo di ciniglia azzurra, molto presto ha cominciato a ingobbirsi e a far ciondolare la testa. E certo! Nessuno mi aveva insegnato perché non trovavo nulla che mi aiutasse a farne una con le mie mani e io non volevo acquistarla già fatta (avete visto che prezzi?).

Per questo ho provato e riprovato, finché non ho creato un modello a prova di bomba! Semplice da realizzare (con le giuste informazioni, naturalmente), indistruttibile e capace di rimanere nel tempo e custodire racconti e ricordi preziosi.

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