Attaccabottone: il primo Coworking per Bambolaie Debuttanti

Coworking, che vuol dire? Della lingua inglese mi piace il fatto che con una piccola parola si riesce a spiegare un intero mondo.

Un Coworking è un posto fatto per lavorare insieme. Solitamente sono dei posti fisici, tipo uffici con sale riunioni dove un professionista può appoggiarsi se ha necessità di lavoro durante qualche trasferta.

Oppure per chi, come me, sta sempre tappato in casa, è bello ogni tanto lavorare insieme ad altre persone, per scambiare qualche parere e far “respirare” un po’ il cervello.

Ultimamente, però, ho visto nascere diversi Coworking anche Virtuali (cioè online). E li trovo anch’essi davvero molto interessanti. Qui le persone si ritrovano in stanza, ad esempio su Zoom. Si lavora insieme per un periodo di tempo prestabilito.

Ma in pratica, per chi non ne sa niente, come funziona un Coworking virtuale?

Tu ti colleghi all’ora dell’appuntamentoo, in cinque minuti si dicono due parole su quello su cui devi lavorare e poi ognuna fa il suo lavoro nella sua stanza. Si fa una pausa caffé insieme e si torna a lavorare. Alla fine della sessione ognuna dice se ha completato quello che doveva fare.

Spesso (non sempre) fare le cose insieme è più bello. Più motivante. Non ti senti sola e persa come la famosa particella di sodio.

Passiamo a me e alla mia idea. .

Ho l’onore e il privilegio di parlare con voi ogni giorno e le cose che mi dite sono (più o meno) sempre le stesse

  • E’ difficile trovare il tempo per sedersi e cucire, mettere confini nel casino della vita familiare per un proprio interesse, per un proprio momento di benessere.
  • Mi raccontatae che spesso è difficile incontrare persone simili, con interessi simili, in cui specchiarsi e sentirsi comprese.
  • E poi mi dite che siete timorose di cominciare da sole una cosa nuova. Il perfezionismo purtroppo vi fa procrastinare e si rischia che la meravigliosa scatolina dei materiali vi rimanga nuova nuova, in fondo a un cassetto. E se c’è una cosa che non voglio che accada è proprio questo. Se sei in questa situazione, qui c’è un articolo che può esserti utile.

Mi sono detta, come posso aiutarle, come posso andare loro incontro, per realizzare questi desideri?

E la mia fantasia ha cominciato a lavorare.

ECCO COME IMMAGINO ATTACCABOTTONE

Facciamo che ci incontriamo 2 volte al mese: il secondo e l’ultimo mercoledì del mese. Dalle 20.00, per un’ora. Ognuna arriva quando può. Ognuna si porta il lavoro a cui sta lavorando, pure io naturalmente.

Uncinetto? Maglia? Bambole? Ricamo? Quello che vuoi tu. Possiamo raccontarci i lavori che stiamo facendo, fare due chiacchiere, sorseggiare una tisana e intanto lavoriamo.

Io non sarò lì per spiegare o fare Corsi, ma se stai lavorando a una mia bambola e hai qualche domanda da farmi sarò più che lieta di risponderti e aiutarti.

Dopo un’ora ci salutiamo e ci diamo appuntamento per la prossima volta! Naturalmente, niente sarà registrato, visto proprio lo spirito di amicizia e condivisione di questo appuntamento.

Ho pensato di chiamarlo ATTACCABOTTONE così da una parte si capisce che siamo lì per lavorare tutte insieme, ma vogliamo anche conoscerci e magari fare qualche amicizia.

Cominciamo l’8 Febbraio, ok? Organizzati e tieniti libera un’ora di sera. Lavori tutto il giorno: hai diretto a prenderti tempo per te, per fare quello che ti piace!

L’8 Febbraio, alle 20.00 non lasciarmi sola! Facciamo vivere ATTACCABOTTONE. Sarà bellissimo conoscerci e stare insieme.

Io credo che lavorerò su qualche cappellino o una bamboola. Tu già sai che cosa porterai?

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