Conosci gli acchiappasogni? Ti piacciono? Io li adoro, con le loro forme ariose e rarefatte, leggeri e fluttuanti proprio come i sogni di cui sono filtri e custodi.

Questo oggetto così semplice e al tempo stesso così personale, racchiude moltissime tra le cose che mi piacciono:
– le storie
– i significati
– i materiali semplici
– l’autoproduzione
Gli acchiappasogni e le storie
Ho trovato almeno due leggende diverse che narrano dell’origine degli acchiappasogni. Una è di origine Chayenne e una di origine Dakota.
Una parla di una madre che vuole proteggere la sua bambina dai brutti sogni. Un’altra parla di una visione di uno sciamano, di un ragno saggio, che spiega il significato della ragnatela.
“La rete tratterrà le vostre visioni buone, mentre quelle cattive se ne andranno attraverso il foro centrale”.
I significati
Alla fine di tutto, un acchiappasogni è una rete. La rete trattiene, filtra. La rete unisce, permette gli incontri. La rete è tessitura, creazione. La rete è sostegno quando precipitiamo. E se siamo abbastanza consapevoli, riusciamo a non finire intrappolati dentro la rete che abbiamo costruito.
I materiali semplici
Alla fine, per tessere un acchiappasogni che cosa serve? Del filo e una perlina. Un cerchio, che si può fare anche con un ramo di salice. I nastri, gli abbellimenti, possiamo procurarli con materiali di recupero. Conchiglie, cerchietti, sbrilluccichini, piume, foglie raccolte… e fantasia, capacità di adattarsi e guardare le cose con occhi diversi…
L’autoproduzione
Ma la cosa che più mi piace di un acchiappasogni è che possiamo farlo con le nostre mani. E’ davvero semplice! Basta credere di poterlo fare e dedicarsi un pochino di tempo… Leggi di più.

Il mio acchiappasogni
Vengo da un periodo in cui sento un richiamo verso questi oggetti. Nei mometi “morti” della giornata, quando sono in fila alla Posta, ad esempio, mi piace guardarne tanti su Pinterest.
Ho il sonno un po’ agitato e per tranquillizzarmi ho messo una piccola bambola vicino al mio cuscino, che ho chiamato la Guardiana dei Sogni.
Le chiedo di vegliare per me le porte del Sogno, dopo che mi sono addormentata e di lasciar passare solo sogni luminosi e ispiranti.
Ma questa piccola Guardiana, così sola soletta sulle porte del sogno senza nessuno strumento, senza nessuna “arma” mi fa così tanta tenerezza… e allora mi sono chiesta come potevo unire questi due alleati fantastici…
Un acchiappasogni e una piccola Guardiana, due talismani che potessero regalare alla piccola bimba agitata che abita il mio cuore la sensazione di essere protetta anche durante il sonno, anche là dove il bosco diventa scuro e spaventoso, oltre la soglia del conosciuto, là dove si incontrano i sogni.
Ed ecco che, il pensiero a lungo covato, ha preso forma un piovoso pomeriggio di maggio, troppo freddo per la stagione.
(Il racconto continua… la prossima settimana). Nel frattempo, leggi questo articolo.